Accusa formale presentata per incidente mortale sul sito di separazione del Vardar

La Procura Generale di Base di Kavadarci ha presentato un’accusa contro un sospettato di Negotino per gravi reati contro la sicurezza generale ai sensi dell’articolo 292, comma 2, in relazione all’articolo 288, comma 2, e l’entità giuridica di cui l’accusato è proprietario e gestore è ritenuta responsabile per aver causato pericolo generale ai sensi dell’articolo 288, comma 5, in relazione al comma 2.

L’indagine riguarda un incidente avvenuto il 21 luglio 2021, quando l’amministratore accusato e l’entità giuridica, durante l’esecuzione di lavori di separazione sul fiume Vardar, non hanno agito secondo le normative e le misure di protezione, violando la legge sui rapporti di lavoro e la legge sulla sicurezza e salute sul lavoro.

A seguito di tali violazioni, un lavoratore ha perso la vita e un altro ha riportato lesioni personali.

L’amministratore, senza aver stipulato un contratto di lavoro, senza aver verificato se la vittima soddisfacesse i requisiti per il lavoro e senza avergli fornito le condizioni per lo svolgimento sicuro delle mansioni lavorative, ha assunto Petar Micev, ora deceduto, e gli ha permesso di utilizzare un autocarro pesante nel sito di separazione, senza verificare se fosse in possesso di una patente di guida adeguata per il tipo di veicolo specifico.

Il 21 luglio 2021, la vittima trasportava sabbia con il camion di proprietà dell’entità giuridica dal fiume Vardar al sito di separazione vicino al luogo denominato “Pumpi” (Pompe), e l’altra vittima era presente nel camion come co-pilota. Mentre attraversavano un percorso improvvisato, ovvero uno stretto terrapieno di ghiaia su cui scorreva il fiume Vardar su entrambi i lati, a un certo punto il camion si è ribaltato ed è caduto nel fiume.

Il co-pilota è riuscito a uscire dal finestrino del veicolo e a nuotare a riva, riportando lesioni personali, mentre il conducente è rimasto intrappolato sotto il veicolo ed è deceduto.

Durante l’indagine, il pubblico ministero ha acquisito prove contro un dipendente di AD “Vodostopanstvo na RSM” Filiale Tikvesh-Kavadarci, il quale, in qualità di funzionario – operatore delle principali prese/chiusure e rappresentante responsabile dell’azienda, era presente nel sito di separazione e ha certificato diverse bolle di accompagnamento con contenuto non veritiero con la sua firma ufficiale.

Con questo, l’accusato è accusato di aver commesso un reato continuativo: falsificazione di un documento ufficiale ai sensi dell’articolo 361, comma 1, del codice penale.